Cassiodoro Restoration Lab

Il laboratorio sarà allestito in un ambiente di tipo anecoico in modo da ridurre il più possibile la riflessione di segnali sulle pareti. Il termine, dal greco, significa infatti “privo di eco”, ed è particolarmente utile per studi che comportano la necessità di ricreare, in un ambiente chiuso, condizioni simulate di spazio aperto per effettuare delle misure in condizioni controllate, sia dal punto di vista acustico che da quello elettromagnetico e della temperatura. costante: è opportuno, infatti, che nei luoghi in cui vengano conservate le opere d’arte la temperatura sia costante e compresa tra i 19-24°.

Anche l’umidità sarà tenuta sotto controllo: ambienti troppo umidi o troppo secchi non sono indicati per un laboratorio di restauro. L’umidità relativa dovrebbe essere compresa tra il 20-60% (dipende dai materiali). Il pavimento sarà di tipo fluttuante e l’interno del laboratorio di restauro ricorderà gli interni un’antica “Bottega Fiorentina”, con un grande vano, “arredato” con macchine comuni a ogni moderno laboratorio di restauro, ma anche con tavoli, banchi da falegname e strumenti manuali vecchi a volte di qualche secolo: subbie, gradine, scalpelli, martelli e un trapano da marmo uguale in tutto e per tutto a quello usato dagli artisti rinascimentali. All’interno della “Bottega” a ricevere i visitatori e spiegarne la storia e le attività ci saranno alcuni restauratori del Polo che qui lavorano e sarà possibile vedere oltre al bellissimo luogo, che ricorderà le antiche bottega artigiane dell’antichità, anche le opere d’arte in esso allocate sia a scopi di diagnostica e conservazione preventiva che per finalità di restauro. Il modello di sviluppo si baserà sulla raccolta e messa a sistema di tutto il patrimonio esistente di documentazione e progettualità già costruito con il territorio.

L’Hub sarà il luogo dove far convergere tutta la documentazione e la progettualità territoriale, dove è individuato il modello di valorizzazione, dove è condiviso, integrato e realizzato con l’offerta differenziata per i diversi servizi proposti dal Polo basati su:

  • Condivisione della conoscenza del territorio attraverso una mappatura delle risorse dinamica e interattiva della vocazione turistica e della produzione locale di valore, in modo tale da renderla fruibile e di supporto per servizi al pubblico in forma di directories all’interno di una piattaforma web;
  • Creazione di una piattaforma per catalogare i beni culturali (Atlante del sapere) e creazione di un portale web per mettere in rete imprese/attori con i nuovi servizi proposti dal Polo al fine di integrarli con un sistema di servizi turistici legati all’accoglienza, nell’intento di migliorare la fruizione delle informazioni legate al territorio; migliorare l’adozione di sistemi di promozione, prenotazione, gestione del turista grazie all’utilizzo di tecnologie digitali (spot wi-fi, GPS, beacon, algoritmi di image recognition, etc.); migliorare l’accessibilità, la sicurezza, la connettività e disponibilità di nuovi contenuti attraverso la realizzazione di specifiche versioni desktop e di un’applicazione per smartphone e tablet con funzioni avanzate per l’interpretazione del territorio in mobilità (realtà aumentata, realtà virtuale);
  • Garantire una formazione specialistica per le diverse competenze del Polo sia per scuole secondarie, per corsi di laurea e di specializzazione nei vari settori di riferimento (LMS, tutorial online, webinar);

Creare filiere complesse di valorizzazione territoriale che creino sinergia tra Sovrintendenze artistiche ed ecclesiastiche, Musei, Diocesi e Parrocchie presenti sul territorio, strutture ricettive alberghiere, Camere di Commercio, Università, PMI di settore per far sì che il progetto sia integrato e sostenibile.